VISITARE DUBLINO IN DUE GIORNI ALLA SCOPERTA DELLA SUA VERA ESSENZA
La capitale irlandese è una città di dimensioni tali da riuscire ad essere gustata piuttosto generosamente nell’arco di 48 ore. Seguendo questa mini guida, che non ha né la pretesa né la presunzione di essere la giusta interpretazione della città, ti accompagno in un percorso che include monumenti storici famosi, zone turistiche e mete insolite affascinanti, chiave di lettura privilegiata della gente d’Irlanda. Vieni con noi a visitare Dublino in due giorni!
Visitare Dublino in due giorni: St. Patrick Cathedral
Andandoci in estate è, forse, rara occasione riuscire a lasciarsi avvolgere dall’atmosfera suggestiva che la pietra scura, i colori vivaci della navata centrale e la luce fioca evocano magicamente. Io ci sono riuscita approfittando dell’esibizione del coro, accompagnato da una mezza coda nera, un piacere da guardare e da ascoltare. Con i turisti ammaliati dal canto di voci miste, sono passata oltre, seguendo una ragazza che stava pazientemente lavando i pavimenti della Cappella della Madonna, eretta nel 1270, e questo angolo di storia irlandese, oggi silenzioso e dedicato alla riflessione, mi ha regalato un’emozione fortissima.



Riuscivo ad immaginare San Patrizio che, secondo leggenda, battezzava i pagani convertiti al cristianesimo proprio su questo suolo, attingendo ad un pozzo senza fondo collegato con le porte del purgatorio e predicando il concetto della Santa Trinità per mezzo di un trifoglio.
Osservavo i volti di chi in questa cattedrale ha trovato sepoltura e mi chiedevo come fosse la vita quando qui esisteva una chiesetta in legno, una delle quattro parrocchie celtiche della città.
E, infine, una curiosità, legata ad un aneddoto che l’antico portale in legno ancora ricorda. “Chancing one’s arm” ovvero “correre un rischio“. Nel 1492 questo portone era l’ingresso alla Sala del Capitolo della cattedrale, il conte di Ormond vi si barricò dietro per sfuggire al suo nemico, il conte di Kildare. Rifiutandosi di uscire, anche alla promessa che non gli sarebbe stato fatto alcun male, Kildare trapassò la porta con la sua lancia e infilò il braccio in segno di fiducia. I due si strinsero la mano e la faida ebbe fine…da qui, chancing one’s arm.
Visitare Dublino in due giorni: Trinity College
Nei cortili del Trinity College, la prestigiosa università d’Irlanda, fondata da Elisabetta I nel 1592, la vivacità multietnica di studenti e turisti che si confondono suggerisce un orgoglioso senso di apertura, al prossimo, alla vita. Tuttavia Dublino, per quanto sia una capitale in forte crescita, oggi ad esempio ospita le sedi europee dei social network più conosciuti, svela ad ogni passo la sua identità consapevole, madre di scrittori, artisti ed intellettuali che le hanno donato, spesso al prezzo della stessa vita, l’indipendenza.
All’interno della Vecchia Biblioteca, oltre alla Long Room, la spettacolare sala lunga 60 metri, con volte a botte sorrette da colonne di libri impilati, è possibile ammirare il Book of Kells, il più bel esempio al mondo di codice miniato (manoscritto con illustrazioni a colori). Opera dei monaci dell’Abbazia di Kells, è una versione dei quattro vangeli realizzata intorno all’800 d.c.
Qui ho respirato un’aria familiare, la stessa conosciuta a Cambridge, nel periodo degli studi in Inghilterra, a Oxford, nelle sale di Harvard o a Yale, oltre oceano. Quella magica combinazione di suoni, odori e colori che valgono più di qualunque spiegazione. Sono la summa di secoli in cui la storia non solo si studia ma si rivive sfiorando le stesse pareti, percorrendo gli stessi corridoi, sfogliando gli stessi libri che giovani geniali di epoche passate hanno sfiorato, percorso e sfogliato. Sono il luogo in cui la tradizione e la goliardia convivono con orgogliosa serietà.



Visitare Dublino in due giorni: Temple Bar Quarter
Temple Bar è il quartiere culturale della città, qui si combinano originalità, divertimento e arte, dalla tradizione dei classici letterari al National Photographic Archive, dalla Gallery of Photography all’Irish Film Centre and Archive. Tra pub in cui l’allegria si consuma quotidianamente e attività commerciali di tendenza, questo è anche il quartiere che nell’arco di poche decine di anni è passato da essere zona degradata, che neppure i dubliners avvicinavano, a riuscitissimo esempio di recupero.
Il Gruppo 91, un consorzio di 8 studi di architetti locali, progettò trasformazioni radicali, rendendo le scarne costruzioni di mattoncini e calce la versione più audace di loro stesse: colori, balconi dalle linee sperimentali e gallerie, teatri, centri per l’arte attorno al mercato. Oggi, visitandola da turista, la scoprirai camminare sugli standard londinesi ma con una dose di ospitalità e affabilità diciamo non proprio tipiche degli inglesi – ovviamente sto generalizzando – 😉
Sarà proprio per la storia evolutiva di questo quartiere che a Temple Bar sensibilizzare all’importanza della riqualificazione è sinonimo di amore per il prossimo e rispetto per i cittadini di questa capitale, che accoglie persone da tutto il mondo. Un ambiente sano, positivo e creativo aiuta a combattere il degrado, nei luoghi come nella vita.













Visitare Dublino in due giorni: Guinnes Museum and Storehouse
Il Guinness Storehouse di Dublino è il racconto di una storia di successo, a partire dal giovane irlandese Arthur il quale, poco più che trentenne, acquistò nel 1759 lo stabilimento di St James’s Gate di Dublino per una cifra ridicola. Poi la quotazione allo Stock Exchange nel 1886, la deviazione di una linea ferroviaria per favorire la partenza delle botti, destinate all’esportazione in tutto il mondo di questa buonissima birra densa, e la prima vera campagna pubblicitaria del 1929 ad opera dell’illustratore inglese John Gilroy.
Tutto questo e molto di più, foto e qualche riflessione nel blog per invitarti a non snobbare questa meta perché decisamente battuta dai turisti…spesso, se un luogo è molto frequentato, significa che ha davvero tanto da offrire. Sta a te decidere con quanto interesse visitarlo!
Non perderti la vista della città, magari al tramonto, dal Gravity Bar al settimo ed ultimo piano dello Storehouse con, ovviamente, una pinta di Guinness ad accompagnare.
Cheers Folks 🙂

Visitare Dublino in due giorni: Kilmainham Gaol, il carcere museo
E’ il carcere di Dublino in cui sono state girate molte scene di film cult dedicati ai conflitti del Nord Irlanda come “Nel Nome del Padre” e “Michael Collins”, per citare i più celebri.
Per i non più giovanissimi, come me, questi titoli sono sinonimo di emozione, di commozione, ma anche di paura, perché negli anni 70 e 80 i movimenti radicali cattolici, protestanti e l’esercito britannico si sono macchiati di scempi criminali dettati dall’odio e dall’intolleranza, rendendo città come Belfast e Derry/Londonderry inavvicinabili (clicca sui link per saperne di più).
A chiunque non li conosca e desideri esplorare l’Irlanda mi permetto di dare questo consiglio: ‘Guardateli!’.
Intanto, sebbene visitare Dublino in due giorni richieda una scelta mirata di ciò che si desidera vedere, il Kilmainham Gaol è una meta che cambierà la prospettiva dalla quale guarderai alla gente d’Irlanda… Vieni con me nel racconto che ti aiuterà a capire lo spirito irlandese! ☘

Visitare Dublino in due giorni: fiume Liffey e il ponte Half Penny
L’Ha’penny bridge , abbreviazione dal nome completo Half penny bridge, in italiano “ponte del mezzo penny”, ha questo nomignolo poiché anticamente era richiesto un pedaggio per il passaggio dei pedoni che avevano necessità di percorrerlo. E’ un ponte pedonale che collega le due sponde del Liffey nel centro di Dublino ed è considerato il suo ponte più romantico.
Fu costruito nella prima metà dell’800 a seguito delle proteste per il pessimo servizio dei traghetti che trasportavano merci e persone attraverso il fiume. Il pedaggio venne abolito negli anni ’20 dello scorso secolo quando, contemporaneamente, vennero eliminati i tornelli di accesso.
La struttura del ponte è in ghisa , ha una elegante forma curva che si innalza gradatamente verso il centro ed è verniciato di bianco, il suo colore originale.
Forse sotto l’acqua e con un ragazzo seduto in terra a mendicare durante l’ora di punta della sera, romantico non è il primo aggettivo che mi viene alla mente ma, come dico sempre, i luoghi comunicano attraverso le atmosfere e, per quanto il contesto avesse un’alone di tristezza, questo ponte è davvero un gioiellino dall’aspetto delicato.

Visitare Dublino in due giorni: Cinema Ambassador
L’edificio è stato costruito come parte del Rotunda Hospital nel 1764. Già dalla fine dell’800 qui si potevano ammirare la grande novità delle proiezioni in movimento che, dal 1919 circa, hanno passato il testimone ai film e l’Ambassador è diventato un cinema a tempo pieno con ben 736 posti.
E’ stato il più longevo della capitale e ha cessato ufficialmente l’attività nel 1999 per diventare spazio espositivo e sede di eventi. Ce ne sono davvero di interessanti, noi abbiamo visitato la spettacolare mostra Real Bodies, oltre 350 tra organi e corpi umani interi in esposizione, approfittando della vicinanza al nostro mini appartamento.



Per finire permettimi un invito!
Dublino è una città accogliente e affabile, ferita e colta, interessante e attraente, ospitale, passeggia fra le sue strade, percorri i vicoli e curiosa, nei pub, negli edifici storici, sbircia dalle vetrine dei negozi e godi dei suoi dettagli dai colori accesi. Così come a Edimburgo, la capitale irlandese è in forte crescita, lanciata verso un futuro dalle mille possibilità tenendo ben presente, ogni istante, chi è e quanto le è costato diventarlo.
Buon viaggio!

LEGGI QUI LA GUIDA DI IRLANDA DI @ESTEROFILI E CONSULTA IL DIARIO DI VIAGGIO CHE ABBIAMO PUBBLICATO SU @IRLANDACHEPASSIONE, IL PORTALE ITALIANO DEDICATO ALL’IRLANDA
Già Ester, quanto le è costato… Molti non apprezzano Dublino, perché magari di primo acchito non ha il fascino e l’eleganza di molte capitali europee. Ma che devo farci se io Dublino l’ho amata? Ha una vivacità, una schiettezza, un’allegria, che mi hanno fatta sorridere come un’ebete, per tutti e due i giorni in cui vi sono rimasta.
Presente quei luoghi che ti danno gioia, che ti fanno stare bene solo perché esistono? Ecco, per me Dublino è questo. Una città nata per trasmettere sensazioni positive. In ogni sua parte, in ogni mattone, strada, pinta di Guinness.
Ero molto curiosa di scoprire il vostro itinerario tappa per tappa, che per certi versi è stato simile al nostro, ma per altri si è completamente discostato. E lo apprezzo, perché mi hai dato spunti per quando passerò di nuovo da Dublino, per tornare nella mia amata Irlanda.
Perché nel mio peregrinare, ho solo una certezza: che presto o tardi dovrò “tornare a casa”…
Un abbraccio,
Claudia B.
Aaaah come ti capisco Claudia!
Ci sono certezze, poche per fortuna, che aspettano pazienti, perché è solo questione di tempo prima che possano essere vissute. Per me Dublino non è stata una città ‘felice’ di quelle che ti lasciano un entusiasmo addosso da chiederti “Potrei viverci?” (è la mia deviazione, mi immagino sempre altrove!). E’ stata, però, una bella cornice di emozioni, tante, diverse e fondamentali, che ho rivissuto nelle tappe successive come essenziali e rivelatrici, per capire i contesti che compongono l’identità policromatica del paese. E’ stata un tassello fondamentale e ci tornerò, come te ne sono certa. Presto 😉
Ma che bella Dublinoooo!
Come ti ho detto su IG io ancora non ci sono mai stata ma mi hai fatto venire una voglia che non so proprio spiegarti!
Per quest’anno non è in programma ma cercherò di farcela entrare a forza per il 2018…magari con un bel giro dei dintorni incluso! 😀
Un bacione <3
Lucrezia un week-end lungo è sufficiente per godere della città e vivere una parentesi nei dintorni…poi vedrai che, dopo questo assaggio d’Irlanda, morirai dalla voglia di visitare il resto del paese 😉
Non sono mai stata ma mi piacerebbe visitare anche i dintorni 🙂 Il Guinness Museum è uno dei must nei viaggi a Dublino e certamente da amante della birra non lo perderei.
stefania concordo, l’Irlanda ha città molto suggestive, ormai l’ho scritto ovunque che ho amato perdutamente sia Derry che Belfast, ma si ha davvero la percezione della sua magia perdendo lo sguardo su panorami in cui la natura è la storia dei più! Tanto una pinta di Guinness la bevi buona ovunque 😉
Sono stata a Dublino in gita scolastica alle superiori e non me la ricordo davvero per nulla (e le mie foto un po’ buie dell’epoca non mi aiutano di sicuro)! Voglio assolutamente tornarci e i due giorni che consigli tu mi sembrano un buon compromesso per riuscire a visitarla in tranquillità!
In effetti la nostra è stata una parentesi piuttosto tranquilla, volendo sfruttare al massimo il tempo a disposizione avremmo potuto aggiungere 2 o 3 tappe, ma preferiamo vivere il viaggio assaporando ogni momento 😉 Sai che nelle mie foto delle superiori c’è sempre un “sole” ingombrante? ahahaha…il mio dito davanti all’obiettivo!!!!!
A me era piaciuta tantissimo anche la ricostruzione dello studio del pittore Francis Bacon!
Bella guida comunque! Brava!
Gaia
Ti ringrazio, Gaia! Ho già preso nota di alcuni suggerimenti per la prossima visita volante a Dublino, perché in Irlanda tornerò presto 😉
Perdermi tra i vicoli, scuriosare, passeggiare senza una meta è esattamente il tipo di turismo che piace a me…e da quello che racconti Dublino è proprio questo!!! Non ho in programma di visitarla a breve, purtroppo…anche se l’Irlanda in generale è un sogno da tanto! L’idea di entrare dentro St Patrick e trovare un coro che canta e un piano che lo accompagna è un sogno ♥
Lucia il coro nella cattedrale di St Patrick è stata una sorpresa suggestiva in effetti. Quanto a Dublino, mi sono resa conto che ha più chiavi di lettura, c’è chi ne è rimasto deluso, chi cerca mete alternative, perché è una città ‘inflazionata’, chi si lancia nella mischia e vive da un pub all’altro cercando di confondersi il più possibile nel clima mitico di questa capitale. Ha tanti risvolti che la rendono particolare e, per quanto 48 ore siano state solo un accenno all’inizio del nostro on the road, a me sono bastate per realizzare di avere aspettative condizionate dai racconti altrui…mi è piaciuta più di quanto la immaginassi!
Da quello che scrivi non vedo come potrebbe deludermi 😍 Ora però ho voglia di partire…come la mettiamo?! Chi me lo paga il biglietto?! 😂
ahahaha lucia, se troviamo chi paga il biglietto vengo anch’ioooo 😉
Peccato il poco tempo ma una cosa che io consiglio sempre e che adoravo fare quando avevo la giornata libera (si, ho vissuto per un anno e mezzo a Dublino), e´ quello di prendere la DART (la metropolitana di superficie) e Farsi la Costa Dublino nord – Dublino sud e salire/scendere nei vari paesini!
Quanta nostalgia che mi hai fatto venire! 🙂
Che bello avere l’opportunità di vivere all’estero per qualche tempo, eri in Irlanda a studiare o per lavoro? Io sono stata 4 anni tra Francia e Inghilterra e Dublino mi è sembrata una città molto accogliente. Certo, un fine settimana è solo un assaggio, ma sufficiente ad incastrare diverse tessere del puzzle! E’ stata la tappa iniziale di un on the road di 12 giorni nella metà settentrionale dell’isola…eh, nostalgia… 😉
Ottimi consigli 😉
Io già fantastico sulla mia 3ª visita alla città ma solo come arrivo per poi organizzare un on the road.
Bacini cari e buon inizio settimana!!!
Lilly 🙂 per noi era la prima volta a Dublino e in Irlanda! Un battesimo riuscito alla grande lungo le coste della metà settentrionale dell’isola, partendo e ripartendo dalla capitale. Paesaggi molto diversi, tutti incredibilmente belli, ottimo cibo + ottima guinness (so che apprezzi!), persone affabili, pecore bellissime, atmosfere cariche e dense, una storia recente emozionante e ancora viva…insomma, il mio paradiso 😉
Bello e molto interessante il tuo articolo! Anche io a Dublino ho seguito un itinerario simile al tuo escluso il Guinness Museum che mi sembrava un po’ troppo inflazionato 🙂 Al suo posto ho visitato il Museo della Casa georgiana (http://www.numbertwentynine.ie/) del quale mi sono innamorata e che consiglio semrpe a tutti quelli che visitano la capitale irlandese!
Ciao Letizia, sono contenta che ti sia piaciuto il post!
Certo, il museo della guinness non è un’opzione ‘per pochi intimi’, diciamo così, ma con un marito #TheWineTeller sommelier e appassionato non potevo fare passo. Ho accettato di includerlo fra le tappe per far contento lui ma sono rimasta sorpresa e soddisfatta: la storia, l’organizzazione, il complesso del birrificio, l’edificio del museo, il graviti bar, una delle guinness più buone di sempre e simpatici incontri. Insomma, un bel ricordo 😉
La prossima volta, perché torneremo sicuramente in Irlanda, terrò presente la tua dritta 😉