STUPISCE, ANZI SPIAZZA…la città di Oporto
Provo a raccontare perché la città di Oporto è magica.
E’ custodia di realtà diversissime, camminano a braccetto, unite dal tempo, passato e futuro.

Oggi il sole splende, si riflette accecante nelle acque del fiume Douro, magnetico protagonista dei ritmi che cadenzano la vita di questa città in salita. Lei, seconda solo alla capitale Lisbona, è in corsa verso una crescita che accentua il divario generazionale tra chi è cresciuto nella dittatura, ritrovandosi libero e smarrito quando ha incontrato la democrazia, dopo il 1974, e chi, per fortuna, incontra la dittatura solo nei ricordi sbiaditi di bambino o nei racconti di chi l’ha preceduto. E’ il divario tra un mondo tradizionale, fatto di caratteri marcati e forte identità, e un mondo giovane, libero, veloce, creativo.
Questo aspetto sono certa si smorzerà negli anni a venire, quando il vento del cambiamento, che già si respira a pieni polmoni, avrà ridefinito il profilo di Oporto e dei suoi abitanti.


Cammino entusiasta fotografando dettagli in un’atmosfera che è un insolito mix compostamente british e affettuosamente mediterraneo, con lo sguardo sempre a valle, verso il fiume e oltre, verso Vila Nova de Gaia e le famose cantine del vino “porto“, protagoniste della Rive Gauche e testimoni del centenario sodalizio anglo-portoghese.

Da una strada all’altra la vista si apre su edifici storici ricchi ed eleganti con accenni all’architettura fascista e déco. Ampi viali, vecchi palazzi che incantano, negozi che mi catapultano in un lampo nelle polaroid dei miei genitori da ragazzi, localini diversissimi tra loro stipati di avventori appagati dal buongusto nel recupero degli ambienti e nell’arredamento sempre originale. Tutto accompagnato dal profumo di sarde grigliate, turisti, tanti, e abitudini di una tenerezza confortante, come il capannello di anziani seduti al tavolino di un bar, aspettando l’ora di pranzo con un cordiale a rendere perfetto quel momento di chiacchiere con gli amici.
E’ il quartiere di Boavista (dove si trova il nostro particolarissimo hotel) che si lascia attraversare tranquillamente a piedi fino a raggiungere l’antico cuore della città: La Ribeira.








LA CITTA’ DI OPORTO: LA RIBEIRA, CUORE DELLA ZONA VECCHIA
Svolto in un vicolo stretto, completamente in ombra.
Qualcuno, seduto su uno strapuntino all’angolo della via, dall’aspetto scassato come gli edifici che ci sovrastano, mi segue con lo sguardo, è serio, perso in chissà quali pensieri. Non mi sento a disagio, anzi, spero di non infastidirlo. Proseguo, quasi in punta di piedi, con discrezione. C’è calma.




Oporto è una città, femminile per definizione, eppure…
ha i tratti di un uomo dall’aspetto un po’ ruvido, introverso, malinconico, che fa inspiegabilmente innamorare di sé.
I segni dell’età ne testimoniano la maturità senza mutare l’evidente bellezza. La sua storia è nell’intensità di occhi scuri, di uno sguardo profondo.
Scatto una foto, poi un’altra e un’altra ancora.
Mi fermo.
Resto in piedi davanti ad un edificio fatiscente e la mente si perde lontana.
Riesco a sentire l’aria pungente di una mattina grigia di fine ‘800. Avverto la tensione palpabile nell’attesa che un carico importante sia affidato all’oceano. Il ponte Luis I (su progetto di Gustav Eiffel) è in costruzione e l’economia fiorente anima la quotidianità di questi scorci. Domestiche con le ceste, bambini, voci che si accavallano, signori eleganti.
Citando un anonimo britannico “Porto has a way of stealing people hearts and rarely give them back…“.
Una giovane donna giapponese in abiti tradizionali sfiora sbadatamente il mio braccio. Si scusa. Io, quasi disorientata, in un balzo di circa 150 anni mi ritrovo al sole splendente di un futuro-presente, ad oggi, in cui quello strano connubio di mood britannico ed essenza mediterranea si confondono in un sorriso che rischia di far avvampare chiunque lo incontri.
E’ una città che fatica a presentarsi delicatamente, in alcune zone è bellissima, in altre sembra temporaneamente abbandonata nell’attesa di essere riscoperta, oppure è confusa, come alla foce del fiume, dove coesistono spiagge improvvisate e locali meravigliosi (è una di quelle aree in grande fermento, molto promettente e, comunque , già godibile).
Il treno sta per partire, due giorni sono volati. Sento un vuoto di nostalgia che costringe i miei pensieri a trovare il modo di tornare presto. E’ una necessità. Continuo a guardarmi attorno cercando delle risposte, sperando che il mistero di questa inaspettata sintonia si riveli prima di vederla allontanarsi lentamente dal finestrino…
“Biglietto, per favore”.
Gli porgo il biglietto, guardo il controllore negli occhi…mi sorride, ricambio. Un signore come tanti altri che, inconsapevole, mi aiuta a rasserenarmi e ad allentare la tensione del distacco. In questo giorni ho onorato il senso più intimo del viaggio, mi sono emozionata tanto da sapere che esistono connessioni potenti alle quali non è necessario dare un nome, cercare risposte è un’esigenza che scivola in secondo piano. La vera fortuna sta nel riconoscere la straordinarietà di un incontro. ..e guardarlo negli occhi.



LA CITTA’ DI OPORTO: l’atmosfera che si percepisce in un luogo racconta con parole silenti il meraviglioso mistero dell’incontro
Il motto di ESTERofili “Le atmosfere, quelle che parlano, è là che voglio andare” è la lente attraverso la quale scelgo una nuova meta e pianifico un viaggio. Oporto, in quest’ottica, è superbamente perfetta, una tappa dei 12 giorni trascorsi in Portogallo tra città particolari e natura imponente.
Ecco la mappa interattiva! Puoi curiosare da una tappa all’altra con una generosa raccolta di fotografie, una breve descrizione e link ad info più dettagliate. Questo è il nostro Portogallo.
Buon viaggio!
Ho adorato il viaggio in Portogallo e Porto è stata una delle città che ho amato di più, e direi che ho concluso in bellezza perché è stata proprio l’ultima tappa del mio itinerario! Bellissima la mappa interattiva! 🙂
Chiara, mi sa che qualunque meta fosse stata l’ultima avresti concluso in bellezza 😉
Il fascino e la decadenza, il vecchio e il nuovo, l’antico e il moderno. Un racconto a fior di pelle e un viaggio nel tempo meraviglioso. È come se lo avessi vissuto insieme a te. Bellissimo post e bella presentazione della città 🙂
Grazie Elisa!!!!!!
Ho viaggiato nel tempo e nello spazio con te, e la ragazza col kimono ha sfiorato anche il mio di viaggio e sono tornata al presente! Foto che esprimono a pieno quello di cui parli…insieme di sapori che risulta assolutamente appetitoso! Non sono mai stata in portogallo ma ne ho sempre e solo sentito parlare bene..qualcosa vorrà dire no? Forse è un segno, bisogna che vado! 😉
Mi sa proprio di sì, E’ UN SEGNO 😉
Permettimi di dire Ester che, il motto del tuo blog, tu lo sai riversare con grande maestria nella scrittura e nelle immagini!
Come tua lettrice, voglio farti sapere che ho i brividi mentre scorro il testo. Perché al di là dell’informazione sul luogo da te visitato, io quel luogo lo sento sotto pelle, anche se non ci sono -ancora- stata.
Prendilo come immenso complimento, perché solo pochi blogger mi fanno questo effetto😊
A presto,
Claudia B.
Clauda…questo è il complimento più bello che mi possa essere rivolto <3
Grazie di cuore
Anche a me ricorda tanto Lisbona!
Comlimenti per le foto! hai colto l’essenza di questa città!
E pure complimenti per la mappa! Che fantastica idea!
Grazie Sara!
Ho visitato questa città tanto tempo fa. Sono rimasta molto colpita dal contrasto tra la modernità e il passato. Una leggera aria di decadenza viva che mi ha letteralmente affascinato. Come tutto il Portogallo. La cosa che ho amato di più sono le vecchie case, le piccole stradine che tu hai sapientemente colto nelle tue foto.
Sarà che quando ci si sente bene si riesce a dare il meglio…
Grazie MariaCarla
Sogno il Portogallo da sempre, ci sarei dovuta andare per il viaggio di maturità invece poi è saltato tutto e da allora non ho più avuto occasione di organizzare nulla.
Sicuramente insieme a Lisbona è un’altra città che mi piacerebbe scoprire.
Bellissimo il tuo articolo, stupende le fotografie e l’animo con il quale l’hai scritto 🙂
e pensare che il Portogallo lo immaginavo solo avvolto da atmosfere invernali, non era al primo posto delle mete che speravo di raggiungere presto e invece…insieme all’Irlanda è stato il viaggio che ha toccato le corde più profonde.
Ciao! Prima di tutto hai scritto un post bellissimo! Si percepisce quanto ti è piaciuta questa città, lo hai saputo trasmettere benissimo! Molte delle sensazioni di cui parli le ho provate visitando Lisbona, ormai più di 10 anni fa! Oporto, dopo aver visitato Lisbona, è sempre stata un pallino fisso…ora ancora di più 😉
Grazie Lucia <3
Assomiglia a Lisbona nella sua aria decadente. Guardando le foto tante stradine, gli azulejos degli edifici, i vetri rotti dei palazzi ormai abbandonati me la ricordano tantissimo 🙂
E’ vero! Si assomigliano, anche se Lisbona è una vera capitale ed è molto più ricca. Comunque entrambe bellissime 😉